Botta e risposta tra la Lega e la Regione Emilia-Romagna sui tirocini attivati da viale Aldo Moro nell’ultimo anno. Secondo la Lega “nella provincia di Forlì-Cesena, su 428 tirocini di tipologia C, attivati nel 2018 dalla Regione, ben 229 (circa il 53%) hanno coinvolto ‘richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o umanitaria’, mentre solo 57 sono stati riservati a persone svantaggiate e 142 a persone con disabilità”.

Si tratta di “numeri, a nostro avviso, sproporzionati, che ci accomunano solo al bolognese e al reggiano”, attacca il consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta Bonaccini per capire le dinamiche dei tirocini.

La Regione, nella persona dell’assessore al Lavoro Patrizio Bianchi, respinge però le accuse. “E’ semplicemente falso che da due anni la Regione avrebbe svuotato i fondi destinati ai portatori di handicap in favore dei ‘finti profughi’: non un euro è stato tolto dal Fondo per i disabili, sia chiaro. Il numero di tirocini di tipo C citati dalla Lega corrisponde al numero di tirocini di quella tipologia che l’Agenzia per il Lavoro, come previsto dalla Legge, ha autorizzato. Chiariamo: autorizzato non significa finanziato. Tra i 1.758 tirocini realizzati da richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale o umanitaria e persone in percorsi di protezione sociale, nel 2018 solo 261 sono stati sostenuti finanziariamente dalla Regione, e non con risorse del Fondo disabili. Gli altri tirocini sono stati garantiti dal sistema della nostra società regionale, che è fatta da imprese, Enti locali, Associazioni. A tutte le persone con disabilità che, invece, hanno realizzato un tirocinio sono stati garantiti il finanziamento della promozione, dell’indennità, della formalizzazione delle competenze acquisite e di un servizio di tutoraggio dedicato”.