Quattro spettacoli in una settimana per il teatro “Diego Fabbri” di Forlì, che dal 12 al 20 gennaio ospiterà prosa, balletti, opere e comicità. Primo appuntamento sabato 12 gennaio alle 21 con Giovanni Vernia e il suo “Vernia o non Vernia: questo è il problema”. Sul palcoscenico l’artista sarà accompagnato dalle musiche composte ed eseguite da Marco Sabiu. Durante lo show saranno proposti episodi della vita del comico genovese, che si mescoleranno a situazioni in cui tutti possono identificarsi.

La vedova allegra

Si continua domenica 13 gennaio alle 16 con l’operetta “La Vedova Allegra” della Compagnia Italiana d’Operette con le coreografie di Monica Emmi e la regia di Flavio Trevisan. La celebre operetta è ambientata a Parigi e ha come protagonista Hanna Glavary, vedova del ricco banchiere di corte. L’ambasciatore pontevedrino, il Barone Zeta, riceve l’ordine di combinare un matrimonio tra Hanna e un compatriota per far sì che la dote della ricca vedova resti nelle casse dello Stato. Il Barone Zeta, coadiuvato da Njegus, segretario un po’ pasticcione, tenta di risolvere la situazione, innescando però una serie di equivoci comici.

Gran galà della danza

E ancora, mercoledì 16 gennaio alle 21 sarà la volta del “Gran galà internazionale” di balletto classico e danza contemporanea con solisti e primi ballerini del Teatro alla Scala, del Balletto dell’Opera di Budapest e del Balletto di Montecarlo. Infine, da giovedì 17 a domenica 20 gennaio andrà in scena lo spettacolo “Copenaghen” con gli attori Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice e la regia di Mauro Avogadro. In un luogo che ricorda un’aula di fisica, immersi in un’atmosfera quasi irreale, tre persone, due uomini e una donna, parlano di cose successe in un lontano passato, quando tutti e tre erano ancora vivi. Sono Niels Bohr (Orsini), sua moglie Margrethe (Lojodice) e Werner Karl Heisenberg (Popolizio). Il loro tentativo è di chiarire che cosa avvenne nel lontano 1941 a Copenaghen quando improvvisamente il fisico tedesco Heisenberg fece visita al suo maestro Bohr in una Danimarca occupata dai nazisti.