Martedì 5 novembre Ravenna ha ricordato Benigno Zaccagnini, a 30 anni dalla sua morte. A celebrare la ricorrenza, al Pala de Andrè di Ravenna, c’era anche il presidente della Repubbica Sergio Mattarella.

“C’era del fascino in questo legame così stretto con la sua città e il suo territorio e la sua apertura verso l’altrove, verso ogni altra realtà”, ha detto il capo dello Stato.

Sergio Mattarella ha tra l’altro ricordato Benigno Zaccagnini quando nel suo ultimo discorso in pubblico richiamava al “dovere di offrire ai giovani una prospettiva di valori per evitare l’inaridimento”. Il presidente della Repubblica lo ha definito “un messaggio forte anche per il nostro momento presente”. Di Zaccagnini Mattarella ha ricordato il sorriso, “che esprimeva il suo animo, la sua apertura, la sua disponibilità, la sua attitudine al dialogo e al confronto; era la stessa condizione che in lui faceva sviluppare amicizie profonde e autentiche”.

“E’ stato – ha aggiunto tra le altre cose il capo dello Stato raccontando di Zaccagnini – una figura esemplare, vivendo come egli ha vissuto la sua profonda fede cristiana in maniera semplice, autentica, laica, alla ricerca del bene comune, insieme agli altri”.

Ad accogliere il presidente Mattarella il sindaco Michele de Pascale e, tra gli altri, il questore della Camera dei deputati Francesco D’Uva, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, i figli di Zaccagnini Livia, Carlo e Giovanni, gli ex presidenti del Consiglio e della Camera Romano Prodi e Pierferdinando Casini, il presidente dell’Abi e del gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna Antonio Patuelli, Pierluigi Castagnetti, Graziano Del Rio, Rosy Bindi, Aldo Preda, Cristina Mazzavillani Muti, i senatori Stefano Collina e Vasco Errani, il deputato Alberto Pagani, l’assessore Andrea Corsini in rappresentanza della Regione, il prefetto Enrico Caterino, il questore Loretta Bignardi, monsignor Lorenzo Ghizzoni, rappresentanti del mondo culturale, sportivo, politico, sindacale, economico e produttivo, associazionistico e del volontariato di Ravenna e dell’intera regione, 1.200 studenti delle scuole superiori e gente comune.

Dopo l’esibizione del coro Libere Note delle scuole primarie Pascoli e Mordani dell’istituto comprensivo Novello, diretto da Catia Gori, che ha intonato l’inno nazionale, ha aperto la cerimonia il sindaco Michele de Pascale che ha richiamato, tra le altre cose, il contributo determinante di Benigno Zaccagnini nella lotta di liberazione, ponendo l’accento sul valore della libertà, il suo impegno nella ricostruzione post bellica, il ruolo da protagonista nella vita politica e sociale del Paese e il costante sostegno a Ravenna portato avanti non per mero spirito di campanile ma “come chi ne conosce le opportunità e le potenzialità e vuole svilupparle perché tutti possano beneficiarne”.

“Ravenna – ha detto de Pascale – ha dato molto all’Italia attraverso Zaccagnini e spero di riuscire a trasmettere l’emozione e la gratitudine al presidente Mattarella per aver voluto essere qui con noi a celebrarne l’anniversario della morte”.