Si firmano “gli altri 22 sindaci” e hanno inviato una missiva pesantissima alla loro collega, Manuela Sangiorgi, sindaca di Imola. La lettera arriva dai sindaci rappresentanti dei loro comuni, soci con quello di Imola nel Con.Ami. Dopo lo strappo definitivo che si è consumato giovedì sera nella sala assemblee del Con.Ami a Imola dove la sindaca Sangiorgi, senza numero legale e avvalendosi di una norma del codice civile ha eletto il ‘suo’ cda.

“Siamo di fronte a una totale mancanza di rispetto dei cittadini di ventidue Comuni del territorio: con il suo comportamento la sindaca di Imola Manuela Sangiorgi intende fare carta straccia dello Statuto del Con.Ami”, scrivono i sindaci.

“La sindaca di Imola – continuano i primi cittadini – dimentica, o più probabilmente fa finta di dimenticare, che del consorzio non fa parte solo lei, ma anche altri 22 Comuni, distribuiti su tre province e due regioni. Ebbene, con il suo comportamento ha azzerato in un colpo solo i diritti di tutti questi cittadini, che contano esattamente come quelli di Imola. In soli 7 minuti è stata distrutta la dignità democratica di un’istituzione pubblica come il Con.Ami. Secondo lo Statuto per eleggere il Cda servono confronto e mediazione in modo da arrivare alla presentazione di una cinquina di candidati competenti, sottoscritta da Imola e da altri quattro Comuni. I consulenti del MoVimento 5 Stelle sono evidentemente più interessati alle poltrone che agli interessi dei cittadini. Diffidiamo quindi la sindaca Sangiorgi dal proseguire nel suo dissennato disegno. Se continuerà a rifiutare il confronto e soprattutto a non rispettare le regole istituzionali (come ha fatto fino ad oggi), dovrà trarne le conseguenze politiche”.