“Non potevo permettere che continuasse la fase di stallo causato da chi, per mesi, ha fatto continuo ostruzionismo, lanciato offese e avviato ripicche e prevaricazioni sulla pelle dell’intera collettività”.  La sindaca di Imola Manuela Sangiorgi replica così alle accuse di aver forzato la mano nella nomina dei membri del Cda, fatte dai 22 sindaci dei Comuni che con Imola fanno parte del Con.Ami.

“Io so per certo che gli imolesi mi hanno chiesto il cambiamento – prosegue la prima cittadina – , l’abbandono di nomine per meriti politici, di scelte fatte in nome di coccarde colorate appuntate sulle giacche di gente riciclata da ‘sistemare’. Da agosto del 2018 i 22 sindaci che tanto amano parlare hanno bocciato ogni mia proposta senza alcuna motivazione o analisi di professionalità, moralità o competenza, contrapponendo figure inadeguate al ruolo. Non potevo permettere che si andasse oltre, per rispetto dei cittadini che hanno diritto di vivere in una città che funziona e sono stanchi di guerre politiche”.