Agitazione tra i lavoratori di Start Romagna. Le organizzazioni sindacali Filt CGIL, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Autoferro, Usb Lavoro Privato “hanno proclamato lo stato di agitazione nel territorio di Forlì-Cesena e si attiveranno in tutte le sedi e con tutti i mezzi disponibili a veder riconosciuto i diritti dei lavoratori interessati”.

I sindacati hanno “preso atto della grave situazione, oramai insostenibile e dell’impossibilità di usufruire di un giorno di ferie da parte del personale guida di Start Romagna del territorio di Forlì/Cesena, nonostante le ferie accumulate dell’anno 2022/2023 e che in diversi casi parliamo di circa 30 giorni ai quali bisogna aggiungere le ferie di quest’anno  30 giorni circa (2024/2025). La situazione si aggrava maggiormente e preoccupa anche in termini di sicurezza sul lavoro e sicurezza dell’utenza, poiché si passa dalla continua negazione di ferie, alla continua richiesta di lavoro straordinario da parte dei preposti aziendali. Esasperando e stressando pesantemente gli autisti che nella loro attività sono già carichi di responsabilità e stress derivante da fattori correlati”.

Numeri di autisti dichiarati differenti da quelli reali

“L’azienda fa dichiarazioni roboanti all’opinione pubblica ed ai giornalisti  presenti a Rimini durante la riunione in commissione controllo e garanzia con la presenza di assessore e agenzia mobilità, dove i dirigenti aziendali dichiarano che gli autisti a Forlì sono 122 e 134 a Cesena, mentre al tavolo sindacale l’azienda dichiara che ad oggi la fotografia reale è 99 autisti a Forlì e 127 a Cesena  e nella stessa riunione l’azienda comunica che per il periodo scolastico (2024/2025)non c’è possibilità di dare a nessuno 1 giorno di ferie e che solo nel periodo estivo si potranno al massimo concedere 10-12 giorni di ferie. Ricordiamo poi, che le ferie hanno una ragione d’essere ben precisa, cosi come dice la Costituzione italiana, quella di consentire al lavoratore di recuperare le energie psico-fisiche dopo un duro anno di lavoro e di consentirgli la cura delle relazioni sociali ed affettive, inoltre ricordiamo come anche nell’articolo 1375 del Codice Civile, si afferma che l’imprenditore deve prendere decisioni che siano nell’interesse dell’azienda, ma allo stesso tempo non penalizzino i lavoratori che oltretutto svolgono un lavoro delicato e carico di responsabilità”.

L.F