La Polizia di Stato ha rintracciato a Ravenna ed espulso un cittadino tunisino perché ritenuto un sospetto foreign fighter. L’uomo, fratello di un “foreign fighter” già noto alla Questura e non reperibile sul territorio nazionale, è ritenuto dalle autorità tunisine un “soggetto pericoloso”, alla luce di un suo viaggio in Siria attraverso la Turchia, per poi, nel 2017, fare ingresso illegale in Italia attraverso la frontiera di Lampedusa.

“Un nuovo, ennesimo caso che denuncia la presenza di pericolosi soggetti collegati al terrorismo jihadista a Ravenna – commenta il segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone – . Un pericolo concreto da cui emerge la centralità di Ravenna e di altre località dell’Emilia Romagna nella geografia del radicalismo fondamentalista. Ed è evidente che sono la politica dei porti aperti e dell’immigrazionismo selvaggio e senza controlli che consente lo sbarco e l’arrivo in Italia di immigrati irregolari, spesso collegati alla rete della criminalità e del terrorismo internazionali, che si insediano dove si sentono al sicuro e dove credono di poter agire indisturbati nella loro opera di proselitismo”.