Grazie al Porto di Ravenna, dotato di infrastrutture a mare per l’ormeggio di navi che trasportano gas liquefatto, lo stoccaggio e la sua rigassificazione, e del collegamento a terra per l’immissione nella rete di distribuzione italiana agli utenti finali: cittadini, famiglie e imprese. L’Emilia-Romagna pronta quindi ad ospitare l’infrastruttura nazionale prevista di decreto adottato lunedì scorso dal Governo.

Un distretto che ha le strutture, la logistica, le competenze, le professionalità ingegneristiche e di manodopera qualificata necessarie a diventare uno dei punti di riferimento in Italia per ricezione e trattamento in sicurezza del gas naturale liquefatto che il Governo italiano sta ottenendo con accordi sottoscritti in numerosi Paesi esteri, oltre a quello in arrivo dagli Stati Uniti. Nell’ambito di un piano più complessivo che porti alla cessazione della dipendenza dalle forniture russe e alla svolta verso fonti rinnovabili e la piena sostenibilità. A partire dal progetto del parco eolico e del fotovoltaico galleggiante in Adriatico, unico per dimensioni nel panorama nazionale e internazionale, ora all’esame del ministero per la Transizione ecologica.

La disponibilità dell’Emilia-Romagna è stata al centro dell’incontro fra il presidente Stefano Bonaccini e il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, oggi nella sede della Regione, a Bologna, che ha condiviso il progetto per il rigassificatore, definito strategico per raggiungere l’obiettivo di autonomia energetica fissato dal Governo, e che si è impegnato a dare priorità a quello del parco eolico e del fotovoltaico.

Con loro, la vicepresidente della Giunta, Elly Schlein, il sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi, l’assessore allo Sviluppo economico e green economy, Vincenzo Colla, l’assessora all’ambiente e alla difesa del suolo, Irene Priolo, il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale.

Le dichiarazioni

“Il soddisfacimento del fabbisogno energetico nazionale, nell’ambito dell’emergenza internazionale in corso, e il sostegno immediato a famiglie, aziende e filiere industriali alle prese con un caro bollette senza precedenti è una priorità assoluta e l’Emilia-Romagna intende fare la sua parte, al servizio del Paese- afferma il presidente Bonaccini-. Così come vogliamo metterci alla testa dell’accelerazione della transizione ecologica ed energetica, realizzando quegli investimenti pubblici e privati per le rinnovabili che sole possono assicurare all’Italia maggiore autonomia, autosufficienza e sostenibilità. Stiamo parlando della vita delle persone e delle imprese, del potere d’acquisto delle famiglie. Dobbiamo agire adesso. Abbiamo potenzialità enormi, da Sud a Nord. In Emilia-Romagna siamo pronti a fare la nostra parte, realizzando qui una infrastruttura strategica a livello nazionale”.

“Oggi abbiamo parlato di futuro come mai in precedenza – le parole del ministro Cingolani -. Il progetto per realizzare un hub nazionale del gas è all’attenzione del ministero e del Governo come prioritario e strategico, funzionale all’obiettivo di raggiungere l’autonomia energetica del Paese in un prossimo futuro. Con il presidente Bonaccini e le strutture della Regione abbiamo condiviso le finalità e le modalità di lavoro che la Regione sta portando avanti in questi mesi. Abbiamo mostrato una volontà comune di arrivare a una soluzione positiva nel minor tempo possibile”.

Tempi rapidi per l’hub stoccaggio/rigassificazione

Il terminale marino di Ravenna permetterebbe tempi di attivazione della piattaforma di stoccaggio e rigassificazione inferiori ai 12 mesi, rispetto ai tre anni altrimenti necessari per la costruzione di una nuova struttura altrove.

A pesare in positivo sarebbe anche il gioco di squadra, in un’operazione che vedrebbe la collaborazione fra GovernoRegione Emilia-RomagnaComune di RavennaAutorità portuale e l’intero comparto ravennate, insieme a Snam, che gestisce la rete di distribuzione del gas, e Saipem.

Il progetto si svilupperebbe quindi attorno a un ormeggio esistente, oggi in concessione a un Gruppo privato, anch’esso ovviamente da coinvolgere, in un distretto completamente vocato all’energia, in grado di gestire al meglio le verifiche e le implementazioni necessarie, oltre agli investimenti che serviranno. L’obiettivo è quello di avere una unità di stoccaggio e rigassificazione attrezzata a ricevere navi GNL del maggior numero di classi possibile attualmente in navigazione, per contribuire in maniera decisiva alla capacità di ricezione e lavorazione di gas liquido che il Governo sta reperendo all’estero in alternativa a quello russo.

Tema italiano ed europeo

L’accordo Usa-Europa per le nuove forniture di gas naturale liquefatto (15 miliardi di metri cubi in più subito e 50 in più dal 2030) rende necessario potenziare il sistema continentale dei rigassificatori. Attualmente, il modo più flessibile e di minor costo per sfruttare la nuova disponibilità di GNL è impiegare unità galleggianti ancorate in prossimità dei porti. Quello di Ravenna è nelle condizioni di farlo nel tratto di mare prospicente, e quindi non direttamente in porto. Possibilità ritenuta fra le più efficaci.