Una videochiamata per mettere in contatto i pazienti Covid e i loro familiari. E’ la modalità individuata dall’ospedale di Comunità di Brisighella per mettere in contatto pazienti e famiglie.

“Le recenti festività natalizie, a differenza degli anni precedenti, non potevano che essere caratterizzate dal pieno rispetto delle norme per la contenzione della pandemia da Covid-19: inevitabilmente, parenti ed amici delle persone assistite presso aree di degenza non hanno potuto garantire quella presenza fisica, quella compagnia e quel sollievo, ancor più necessari in momenti collettivi di festività e socializzazione  – spiega il coordinatore infermieristico dell’OsCo di Brisighella, Maicol Carvello -. E’ proprio per questa ragione che il personale dell’Ospedale di Comunità di Brisighella, recentemente inaugurato, ha deciso di ‘regalare’ ai propri assistiti qualche momento di vicinanza e familiarità: sono state perciò organizzate alcune attività, come ad esempio delle video-chiamate attraverso le quali i pazienti hanno potuto “incontrare” spesso dopo tanto tempo, non soltanto il parente più prossimo, ma anche l’amico, il conoscente, il vicino di casa. Le reazioni entusiaste dei pazienti hanno danno ampia riprova di quanto questo momento, breve ma carico di emozione, rappresentasse una reale necessità. Sempre nel pieno rispetto delle indicazioni igienico-sanitarie sono stati realizzati momenti ludici e di distrazione, come ad esempio una tombola a premi, con pazienti in stanza e numeri comunicati a mezzo interfono”.

“Lo scopo di queste azioni semplici, ma piene di significato  – prosegue Carvello –  è sforzarsi di non separare la guarigione clinica dalla cura globale; una ‘cura’ in grado di vedere nella persona malata molto più che un paziente, bensì il portatore di un vissuto ed un ‘sentire’ personale. In un’ottica di reinserimento protetto alla domiciliarità, obiettivo primario dell’OsCo, ogni azione di rinforzo delle dinamiche familiari può rappresentare una strada importante da seguire, nella consapevolezza che il tempo investito nella relazione assistenziale  ha sempre pari dignità rispetto al tempo investito nella prestazione assistenziale”.