I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna nelle scorse settimane hanno dato esecuzione al decreto emesso ai sensi della normativa di sicurezza antimafia per il sequestro dei beni nella disponibilità di un soggetto pluri pregiudicato operante da anni nel territorio della provincia ravennate, ritenuto “socialmente pericoloso”.

L’attenzione dei finanzieri di Lugo si è incentrata su un sessantenne di origini campane nei cui confronti risultavano, fin dai primi anni duemila, una serie di precedenti penali con reiterate condanne per furto, ricettazione, e frode fiscale. Numerosi anche i carichi giudiziari ancora pendenti, tra cui diversi procedimenti penali in corso per truffa, rapina e, ancora, ricettazione e frode fiscale.

La numerosità e la tipologia delle condotte illecite a lui attribuite, compiute anche come amministratore di società commerciali, sono state dunque ritenute sufficienti per dedurre che il soggetto abbia tratto dall’attività illecita la propria fonte di sostentamento, anche alla luce dei redditi irrisori ufficialmente dichiarati dallo stesso e da tutti i componenti del suo nucleo familiare. L’attività investigativa condotta con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, ha quindi permesso di attestare la notevole disparità tra i redditi dichiarati. 

Il sequestro

Sulla base di tale analisi il Tribunale di Bologna ha riconosciuto la pericolosità del proposto e ha conseguentemente disposto la correlata misura di prevenzione, sia personale che patrimoniale. All’uomo  sono stati sottoposti a sequestro 6 unità immobiliari (3 appartamenti, un deposito e 2 locali commerciali), 22 automezzi, l’intero capitale sociale di due società commerciali ed un intero complesso aziendale, per un valore prudenzialmente stimato in 414.000 euro.

Proseguono i controlli

L’attività svolta testimonia comunque l’impegno e l’efficacia dell’azione della Guardia di Finanza nel contrasto a tutte le forme di criminalità economico e finanziaria e nell’attività di prevenzione rispetto alla possibile infiltrazione nel tessuto economico legale di delinquenti abituali o di veri e propri esponenti della criminalità organizzata. In tal senso è significativa l’attività di costante screening delle vicende giudiziarie definite e in corso con riguardo ai più gravi reati a fine lucrativo portata avanti in sinergia con la Procura della Repubblica di Ravenna, che soltanto nel 2022 si è concretizzata in 93 investigazioni patrimoniali nei confronti di ben 183 persone fisiche.