C’è anche la Vena del Gesso Romagnola (Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola), fra le sette aree che compongono il sito seriale Carsismo e grotte nelle evaporiti dell’Appennino settentrionale, che proprio oggi ha ottenuto l’iscrizione nella lista dei beni naturali del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.

Ad approvare l’iscrizione è stato il Comitato internazionale Unesco, riunito oggi a Riyad, in Arabia Saudita. 

Le caratteristiche del sito

Nei gessi dell’Emilia-Romagna si trovano la grotta epigenica più lunga al mondo (oltre 11 km), quella più profonda (265 metri), la più grande sorgente salata d’Europa e una varietà straordinaria di minerali e forme carsiche studiate già a partire dal 16^ secolo, che sono riferimenti internazionali per lo studio del carsismo nelle evaporiti. 

Le rocce evaporitiche, con cui si aprono le grotte, testimoniano due momenti importanti della storia della Terra: la rottura del supercontinente Pangea (200 milioni di anni fa, in cui si formarono i Gessi Triassici) e la crisi di salinità messiniana, quando il Mediterraneo si trasformò in un enorme lago salato (6 milioni di anni fa, in cui si formarono i Gessi Messiniani).  Le grotte visitabili di questo nuovo Patrimonio dell’Umanità sono quelle della Spipola (Gessi Bolognesi), la Tanaccia e la Re Tiberio (Vena del Gesso Romagnola) e Onferno.

La soddisfazione dell’Amministrazione

“Grande soddisfazione per questo importante riconoscimento a un patrimonio ambientale unico nel suo genere.  I Gessi e le grotte dell’Appennino emiliano-romagnolo, di cui fa parte il Parco della Vena del Gesso, hanno un ruolo strategico nella promozione a livello internazionale del nostro territorio e possono diventare una leva importante per la promozione di un turismo sostenibile, dando così nuove prospettive alle aree collinari e montane contro lo spopolamento. La via del Gesso, il percorso realizzato dal CAI che collega la stazione ferroviaria di Imola al Parco della Vena del Gesso passando sulla Ciclovia del Santerno consente di mettere a sistema questo importante Patrimonio con la rete ferroviaria nazionale e con l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, dando luogo a nuove e importanti sinergie. Un ringraziamento a tutti coloro che si sono impegnati per il raggiungimento di questo importante obiettivo” commentano il sindaco Marco Panieri e l’assessora all’Ambiente, Elisa Spada.

L.F