Una giovane operaia metalmeccanica in tutta blu, che stringe e solleva un papavero, mentre nell’altra mano impugna una chiave inglese. È la protagonista dell’opera realizzata per la Fiom Cgil di Imola, in occasione del 25 aprile e 1° maggio 2024, da una sua Rsu, Marta Carloni.
Potrebbe anche essere una sorta di autoritratto, visto che la disegnatrice ventitreenne nata e cresciuta a Imola, lavora da tre anni come operaia in un’azienda metalmeccanica artigiana dove è stata anche eletta come delegata per Fiom.
Il manifesto spiegato da Marta Carloni
«Il lavoro mi permette proseguire gli studi all’Accademia d’arte di Firenze. Ho già conseguito un diploma triennale in fumetto e ora sto frequentando l’ultimo anno del master in illustrazione. Il mio obiettivo è diventare fumettista a tempo pieno, ci vorranno diversi anni, quindi nel frattempo continuerò a lavorare come metalmeccanica per poter contare su uno stipendio.
Quando la Fiom mi ha chiesto di realizzare un manifesto che rappresentasse la Liberazione e il Primo Maggio, ho subito pensato ad una giovane donna lavoratrice, visto che siamo noi a fare i conti ogni giorno con le disparità di genere e le discriminazioni. Il papavero che alza in alto vuole simboleggiare l’orgoglio di resistere e lottare per i propri diritti. Spesso i giovani vengono descritti come disinteressati e indifferenti, ma sono convinta non sia vero perché sui temi da cui dipende il nostro futuro, come il lavoro, la precarietà, l’ambiente, i diritti civili, noto un nostro maggiore attivismo rispetto a persone più adulte che esprimono apertamente rassegnazione».
Spesso i giovani vengono descritti come disinteressati e indifferenti, ma sono convinta non sia vero perché sui temi da cui dipende il nostro futuro, come il lavoro
«Ho realizzato tre tavole sulla violenza contro le donne, che sono state pubblicate nella rivista Smack 01 del collettivo “Moleste” attivo per la parità di genere nel fumetto, mentre “Lorem Ipsum” è il titolo del libro che ho autoprodotto e pubblicato pochi mesi fa, anche grazie ad un concorso, che ho vinto, indetto dall’accademia d’arte. Si tratta una raccolta di parodie che ripercorre tutta la storia in modo ironico.
In futuro, una volta conseguito il master che, oltre al lavoro, sta assorbendo tutte le mie energie, mi piacerebbe dedicarmi a progetti che trattino tematiche politiche per comunicare, attraverso i disegni, i valori in cui credo e per cui vale la pena di impegnarsi, a partire da stipendi dignitosi e diritti civili».
Il sostegno degli Imolesi
I compagni e le compagne della Fiom di Imola sono entusiasti del manifesto.
«Marta è l’esempio di come sia possibile dare voce in modi diversi ai valori in cui crediamo – sottolineano –. Le nuove generazioni sono quelle che subiscono maggiormente i ricatti di un sistema del lavoro fatto di precarietà e in molti casi di sfruttamento. Ringraziamo Marta per l’opera che ha realizzato, ma soprattutto per l’impegno che lei e tutte le nostre Rsu mettono ogni giorno nel difficile ruolo di rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori nelle fabbriche metalmeccaniche, ancora di più nelle piccole aziende artigiane dove tutele e salari sono inferiori».
L.F.
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