Tutto è pronto per la ripresa dei servizi 0/6 anni, il 30 agosto prossimo. Il calendario è particolarmente favorevole verso le famiglie, in particolare quelle con entrambi i genitori che lavorano perché, dal momento che i servizi comunali riaprono il lunedì compreso tra il 29 agosto e il 4 settembre, quest’anno ciò avviene il 30 agosto, con un anticipo di qualche giorno rispetto agli altri anni e ben 14 giorni sull’anno scolastico ufficiale.

Partiamo con grande entusiasmo e la voglia di fare bene, in tutti i servizi comunali di nido e di scuole d’infanzia e con quelli convenzionati, paritari e statali che completano il segmento 0/6 anni. La ripresa quest’anno è particolare perché il rientro avviene dopo due anni segnati dall’emergenza sanitaria e davvero l’auspicio è che l’attività educativa non debba più essere interrotta causa la pandemia – fa sapere Fabrizio Castellari, vice sindaco ed assessore alla Scuola -. In particolare, poi, per i servizi comunali quest’anno sarà particolare, perché saluteranno il 50.o anniversario della prima sezione comunale di scuola dell’infanzia ed i 45 anni dall’apertura della prima sezione di nido d’infanzia ad Imola. Inoltre, dal 30 agosto entreranno in servizio le 20 nuove unità di personale comunale, 8 docenti di scuola dell’infanzia e 12 educatrici di nido, in un servizio che continua a sperimentare e praticare progetti innovativi”.

Nido d’infanzia – Nel nido d’infanzia è stato registrato un boom di domande per l’iscrizione all’anno 2021/2022, con un aumento del 10%, che hanno raggiunto quota 384 nella graduatoria provvisoria dei nuovi iscritti.

Le ragioni di questo aumento delle nuove domande sono molteplici. “La prima è la qualità consolidata dei servizi educativi che la città garantisce con i nidi, che rappresenta un tratto distintivo e riconosciuto anche oltre i nostri confini, ed è molto apprezzati dalle famiglie. Con la cabina di regia guidata dal Comune, con i suoi servizi gestiti direttamente, questa offerta che incrocia pubblico e privato convenzionato garantisce una sinergia positiva che è andata crescendo negli anni anche nella qualità, come è ben percepito dall’utenza, che riconosce come le due gestioni – pubblico e privato convenzionato – procedano sempre insieme” spiega Castellari.

La seconda ragione deriva dalla maggiore serenità in questa fine estate nell’approccio delle famiglie verso i servizi educativi: la prospettiva di riportare i bimbi al nido, proprio mentre stiamo uscendo da due anni segnati più profondamente dal Covid, preoccupa meno le famiglie.

La terza ragione risiede nelle rette. Per agevolare ulteriormente l’accesso delle famiglie, sono stati introdotti anche per l’anno educativo che sta per cominciare ulteriori correttivi ed agevolazioni tariffarie. “Anche quest’anno le tariffe sono calmierate, sia grazie alla Regione che per il secondo anno consecutivo garantisce sconti del 40% per le famiglie con un Isee fino a 26 mila euro, che sono il 69% del totale degli utenti, sia con le ulteriori risorse messe in campo dal Comune, in modo che per le famiglie più bisognose le rette già da questo settembre 2021 saranno ritoccate ulteriormente al ribasso e per le famiglie con Isee tra i 26 mila euro e i 30 mila euro sarà introdotta una progressività delle tariffe eliminando un salto di quota che segnava una disparità con un aumento di ben 161 euro al mese per chi si trovava immediatamente al di sopra della soglia di 26 mila euro” sottolinea il vice sindaco Castellari.

Il Comune proprio per fare fronte all’aumento delle nuove domande, ha messo in campo 57 nuovi posti di nido sui servizi in convenzione, che dal 30 agosto passeranno da 233 a 290.

L’aumento è possibile grazie al potenziamento dei servizi convenzionati esistenti, con l’istituzione di tre nuovi servizi autorizzati e accreditati, funzionanti fin dal 30 agosto: nello specifico, si tratta di un nuovo servizio gestito dalla cooperativa San Giovanni Bosco, di un’ulteriore sezione a Santa Caterina, gestita dalla cooperativa Solco Prossimo e di un nuovo Piccolo Gruppo Educativo, gestito dalla cooperativa “Il Nido di Alice”.

In questo modo si è potuto ridurre a livelli fisiologici la lista di attesa, continuando ad investire risorse, nella consapevolezza che i soldi destinati ai servizi per l’infanzia non sono costi ma investimenti per il futuro. E’ ormai dimostrato, infatti, che in tutti i Paesi più evoluti i servizi educativi 0/3 anni sono il tratto fondamentale per la migliore crescita dei bambini” commenta Castellari.

Dunque il 30 agosto ci saranno in totale 632 posti disponibili per le famiglie contro i 575 dell’anno scorso, di cui 342 comunali (pari a circa il 54/% del totale dei posti) e 290 convenzionati (pari a circa il 46% del totale dei posti), confermando la prevalenza, in termini numerici, dell’offerta comunale.

Scuola dell’infanzia – Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, relativa al segmento 3/6 anni, al via il 30 agosto vi saranno circa 550 posti a disposizione nelle 22 sezioni comunali e circa 450 nelle 20 sezioni paritarie. Ricordiamo che le 27 sezioni statali riprenderanno l’attività educativa il 13 settembre prossimo, come da disposizioni ministeriali e da calendario regionale.

L’Amministrazione comunale in visita ad alcuni nidi e scuole dell’infanzia – Lunedì 30 agosto il sindaco Marco Panieri ed il vice sindaco Fabrizio Castellari visiteranno 3 sezioni, fra nidi e scuola dell’infanzia. Si tratta, nello specifico del Nido comunale ‘Primavera’, nel quartiere Zolino, della Scuola dell’Infanzia ‘Gasparetto’, sempre a Zolino e del nido privato convenzionato Oasi Santa Teresa, ai Cappuccini.

Il giorno dell’apertura visiteremo alcune sezioni, per rappresentare, sia simbolicamente sia nella pratica, la vicinanza di tutta la città all’impegno educativo delle insegnanti, delle educatrici e dell’intero personale attivo nei servizi educativi 0/6 anni. E’ tempo di lasciarci alle spalle i due anni difficili, interrotti più volte dalla pandemia, con periodi di lockdown e sospensione dell’attività didattica ed educativa: sono stati periodi molto complicati e pesanti negli ordini di scuole superiori, figuriamoci cosa questo abbia potuto rappresentare per le famiglie e per i bambini in fasce di età così delicata – sottolinea il vice sindaco Fabrizio Castellari -. Siamo fermamente convinti che i servizi 0/6 anni siano da sempre un tratto distintivo di questa città e con questa Amministrazione comunale sono stati e saranno ulteriormente rafforzati e potenziati”.

La scelta delle scuole non è casuale. “Il nido ‘Primavera’ è una storica struttura da sempre al servizio della comunità, che negli anni si è costantemente evoluta con progetti innovativi. Far visita alla scuola d’infanzia ‘Gasparetto’ vuole rappresentare anche un segnale di memoria nei riguardi di Maurizia Gasparetto che, con la sua eccellente preparazione professionale e grande umanità, ha segnato per diversi decenni la crescita culturale e pedagogica di tutti i servizi comunali 0/6 anni. Infine, la visita al nido privato convenzionato Oasi Santa Teresa intende sottolineare il ruolo importante svolto dalle strutture private convenzionate, in piena sinergia con il pubblico, per garantire un’offerta di qualità nel servizio di nido d’infanzia” commenta il vice sindaco Castellari.

Applicazione normative anti Covid – Per quanto riguarda l’applicazione delle normative anti Covid-19, per bambini e famiglie nulla cambia, per ora, rispetto al precedente anno scolastico (in sostanza i bambini e le bambine non devono indossare la mascherina; i genitori di chi frequenta la scuola dell’infanzia non accederanno all’interno della scuola per accompagnare/ritirare gli alunni, ma li consegneranno alle insegnanti in cortile, mentre al nido non potranno entrare nella sezione, ma lasceranno il bimbo all’educatrice, accedendo agli spazi comuni il più breve tempo possibile; le sezioni non potranno mescolarsi fra loro, ecc).

Al momento rimane attuale anche la direttiva del 30 aprile scorso, sulla quarantena/tracciamento in presenza di un caso positivo nella sezione (rientro all’esito negativo del tampone dopo 10 giorni o dopo 14 giorni per chi ritiene di non farlo).

Per quanto riguarda insegnanti, educatrici e l’intero personale attivo all’interno dei servizi per l’infanzia, si fa riferimento alla norma prevista per le scuole dello Stato, che prevede il possesso del Green Pass da parte di tutti i suddetti operatori, che dovranno indossare la mascherina sul luogo di lavoro, fino a nuove disposizioni.