Gli assessori regionali al Bilancio Paolo Calvano e all’Ambiente e Protezione civile Irene Priolo, con il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi, hanno visita nei giorni scorsi il territorio riminese, facendo tappa a Ponte Verucchio, a San Clemente e alle grotte di Onferno. In Valconca la delegazione della Regione, accompagnata dal presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi, ha incontrato anche i sindaci dei Comuni dell’Unione.

Si è parlato di investimenti e di sviluppo delle aree collinari della provincia, di come dare pari opportunità a tutto il territorio provinciale e come dare risposta alle difficoltà che incontrano soprattutto i Comuni minori della fascia intermedia del territorio, che non rientrano nella fascia costiera e nemmeno in quella montana.

Importante l’iniezione di risorse da parte della Regione per un piano straordinario di investimenti, ma quello che serve in particolare sono risposte e misure strutturali che consentano una programmazione e l’impostazione di un progetto strategico di qualificazione e di sviluppo per togliere queste aree dalla marginalità e renderle attrattive per i giovani.

“Alla Regione Emilia-Romagna – commenta a fine giornata il presidente della Provincia Santi – ho chiesto provvedimenti normativi che abbiano carattere strutturale. Io penso che sia soprattutto questo, insieme certamente a risorse congrue, ciò di cui abbiamo più bisogno. Il tema fondamentale è quello della perequazione: lo sviluppo del territorio nel suo complesso e il benessere dell’intera comunità provinciale necessitano di un quadro normativo che preveda forme di perequazione territoriale, anche e soprattutto finanziaria, perché è evidente che il confronto fra i Comuni interessati dalle principali scelte di sviluppo urbanistico e quelli con territori più fragili e con potenzialità di sviluppo essenzialmente nella direzione della valorizzazione ambientale, che è però patrimonio di tutta la provincia, deve prevedere forme di perequazione economica dirette e indirette, in modo che quei Comuni che non hanno quote di espansione edilizia possano beneficiare di finanziamenti o di sconti sui servizi (per esempio nel Tpl). Altrimenti il risultato sarà quello di far morire quei territori che dovrebbero invece essere lo scenario da tutelare e conservare per la sua bellezza naturale.”

Il presidente Santi ha fatto quindi presente “la necessità di chiarire le competenze che nel frattempo sono transitate dalla Provincia alla Regione e che vengono esercitate dagli Enti Macroarea, che gestiscono la biodiversità senza una autonomia finanziaria e con risorse inadeguate.  Questa situazione con la suddivisione del territorio in macroaree penalizza i parchi naturali, come la riserva di Onferno, che si ritrovano a non avere le risorse necessarie per la manutenzione, attività indispensabile affinché la riserva continui ad essere il patrimonio naturale che si vuole tutelare. La realtà è che la macroarea non coincide con l’ambito ottimale.”

Gli obiettivi indicati dal presidente Santi sono quindi la riforma della Legge 13/2015 sul riordino delle funzioni fra enti locali e Regione, la riforma della legge sui parchi, la ridefinizione degli ambiti territoriali e un adeguamento di risorse per la gestione delle Riserve Naturali.