L’effetto combinato di temperature straordinariamente elevate e assenza di precipitazioni ha creato non poche difficoltà nell’Italia centro-settentrionale e nell’area della Romagna Occidentale. Difficoltà che si ripercuotono sulle produzioni agricole, sia per l’anticipo delle fioriture, sia per la necessità di compensare il mancato apporto della pioggia con un adeguato approvvigionamento idrico.

Il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale è intervenuto nella fornitura di acqua per l’irrigazione delle colture agricole, attraverso la rete distributiva in pressione e l’alimentazione dei vettori irrigui a cielo aperto. Ad avere maggiore necessità di approvvigionamento idrico in questi mesi è il distretto di pianura, dove sono pervenute numerose richieste da parte di aziende che prevalentemente coltivano il bietolotto, ma anche altre orticole da seme e cipolle. Nelle sole province di Ravenna, Bologna, Ferrara e Forlì-Cesena la superficie di terreno agricolo in cui si pratica questa coltura è di 6.500 ettari, dato che rappresenta il 90% della produzione nazionale e il 50% di quello europeo. Minori problematiche si sono registrate nell’area collinare, dove comunque è stato necessario sostenere i nuovi impianti frutticoli con l’acqua degli invasi/laghetti artificiali.

“Visto che ci troviamo e ci troveremo sempre più di frequente ad avere a che fare che le anomalie del clima, è auspicabile quanto prima la realizzazione di un piano nazionale invasi, da anni auspicato e richiesto dall’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue – sottolinea Alberto Asioli, presidente del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale –. Spero, inoltre, che venga convocata con urgenza la cabina di regia da parte dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po, per programmare e controllare l’utilizzo dell’acqua del Po, attualmente ad appannaggio delle regioni a Nord del fiume”.