Una circolare di una scuola superiore di Ravenna per comunicare ai propri studenti lo slittamento all’11 gennaio del ritorno in classe è diventata un caso politico. E’ successo nell’istituto tecnico-industriale “Nullo Baldini” di Ravenna, in cui il dirigente scolastico Antonio Grimaldi ha inviato a docenti, studenti, genitori e personale ATA della scuola una comunicazione dall’oggetto “Non condiviso cambiamento di programma”.

“Pur non condividendo il disorientante, improduttivo e inconcludente provvedimento notturno del Governo (la notte non sempre porta consiglio) – si legge nella circolare numero 106 pubblicata anche sul sito internet della scuola – l’Istituto Nullo Baldini procrastina a lunedì 11 gennaio l’inizio delle lezioni in presenza al 50%”. Immediatamente la circolare è diventato argomento di scontro tra Movimento 5 Stelle e Lega.

“Pur comprendendo la delusione di tutto il mondo della scuola per il mancato rientro in classe previsto inizialmente per il 7 gennaio, credo che le parole utilizzate dal dirigente scolastico di Ravenna siano fuori luogo e non consone all’istituzione che rappresenta – attacca Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle –. Non si può utilizzare una circolare scolastica per esprimere posizioni personali o politiche. Un particolare che il professor Grimaldi dovrebbe conoscere molto bene ma che evidentemente ha dimenticato. Purtroppo, né il Governo, né tantomeno il Ministero dell’Istruzione, hanno preso a cuor leggero la decisione di rimandare il ritorno alla didattica in presenza a lunedì prossimo ma si tratta di una richiesta che è stata avanzata soprattutto dalle Regioni tenendo conto dell’andamento della curva epidemiologica che fatica ad abbassarsi. Ecco perché le parole del preside Grimaldi sono assolutamente fuori luogo e per questo ci aspettiamo nelle prossime ore le sue scuse ufficiali per aver utilizzato in modo totalmente inopportuno un canale di comunicazione così importante per l’organizzazione delle attività scolastica scambiandolo per un volantino politico”, conclude la capogruppo regionale M5S.

Immediata arriva però la risposta della Lega. “Forse la consigliera Piccinini non si rende conto che la scuola, complice il caos mentale del Governo, è diventata terra di nessuno e che le prime vittime di questo pericoloso disorientamento sono proprio i nostri ragazzi – dichiara il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli -. Ritengo che quello del dottor Grimaldi sia stato un commento legittimo, esternato da chi vive in prima linea le disfunzioni e le difficoltà della riprogrammazione scolastica e del rientro in presenza. Vorrei ricordare alla ‘collega’ Piccinini che le indicazioni fornite dal Governo alle Regioni e, a cascata, ai dirigenti scolastici, erano quelle di un rientro in classe il 7 gennaio. Sulla base di queste linee guida gli stessi Comuni, d’intesa con le Prefetture e le Provincie, si erano mossi per riprogrammare il sistema dei trasporti pubblici e garantire un rientro in sicurezza. Poi, dall’oggi al domani, senza che nessuno li avvertisse e senza fornire loro alcun tipo di giustificazione, è rimbalzata sui social e quindi per vie ufficiali, la notizia di una posticipazione delle lezioni all’11 gennaio, dopo che la ripartenza preventivata per il 7 era stata concordata in sede di conferenza Stato- Regioni. E ancora oggi, in barba ai più elementari principi di rispetto reciproco e responsabilità politica, non è stato fornito a nessuno dei diretti interessati il motivo reale di questo spostamento”.