Lunghi tempi di attesa, disagi e sovraffollamento nel pronto soccorso di Ravenna. Dopo le tante denunce di problemi al suo interno interviene il sindaco di Ravenna Michele de Pascale. “Da anni il pronto soccorso di Ravenna vive forti criticità che in questi giorni sono diventate gravissime – ha scritto il primo cittadino in una nota -. Per questo mi sento di scusarmi a nome di tutti, con i tanti cittadini e cittadine ravennati che stanno vivendo pesanti disservizi”.

“So che il direttore generale Carradori – prosegue de Pascale – è stato in Pronto soccorso a Ravenna per fornire nuove direttive, e che, oltre agli ulteriori spazi già messi a disposizione, a breve ne saranno aggiunti anche altri. Con la direzione c’è sintonia e so che ha ben chiaro che questa è una priorità assoluta, ma mi sento di esortare tutta la dirigenza dell’Azienda Usl della Romagna a mettere in campo ulteriori soluzioni a brevissimo termine, oltre a programmare le soluzioni strutturali a cui so si sta lavorando. Vanno anche messi celermente a disposizione ulteriori posti letto in area internistica al fine di poter ricoverare chi lo necessita”.

Il sindaco di Ravenna si rivolge poi ai cittadini: “Mi sento però anche in dovere di rinnovare un appello, forse impopolare, ma sincero al senso di responsabilità di ciascuno e ciascuna di noi: in questo momento così difficile rivolgiamoci al pronto soccorso solo laddove realmente necessario, per tutto ciò che non è prestazione da pronto soccorso utilizziamo invece i canali corretti attraverso il proprio medico di medicina generale, la continuità assistenziale, la rete delle case della salute dove presenti sul territorio, e le prenotazioni tramite cup”.

De Pascale si è poi recato in Pronto soccorso a Ravenna per un sopralluogo e per portare “la solidarietà di tutta la nostra comunità a medici, operatori sanitari e degenti che stanno attraversando questo ulteriore frangente di difficoltà. Ho inoltre potuto vedere di persona i nuovi spazi già messi a disposizione e quelli che saranno disponibili. Contribuiscono significativamente a restituire dignità al paziente durante l’attesa delle dimissioni o del ricovero”.

“Chiedo ad Ausl di fornire nei prossimi giorni aggiornamenti puntuali sul numero di accessi giornalieri, sui pazienti in attesa di ricovero e sulla permanenza media in Pronto soccorso – ha proseguito de Pascale -. In maniera tale che tutti insieme si possa misurare l’efficacia delle misure prese e l’andamento della pandemia. Sono inoltre consapevole che in questo momento reperire il personale è difficilissimo, ma anche in questo senso va continuato ogni sforzo possibile per dare supporto agli operatori che sono stremati dopo questi mesi di pandemia”.

A de Pascale replica la Lega Romagna. “Tanto di cappello all’onestà intellettuale del direttore generale dell’Asl Unica della Romagna Tiziano Carradori – ha detto il segretario Jacopo Morrone – che oggi certifica quanto denunciato dalla Lega in questi anni sul collasso del sistema sanitario romagnolo. Il ‘caso’ è quello delle condizioni inaccettabili del Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna che lo stesso Carradori definisce ‘strutturali e datate nel tempo’. Segno che la propaganda sulla eccellenza della sanità regionale, profusa a piene mani dalla Regione Emilia-Romagna e dalle amministrazioni a guida PD, non è corroborata dai fatti e che si sarebbe potuto fare molto di più in termini di adeguamento delle strutture, se è vero, come afferma Carradori, che il Pronto soccorso ravennate è stato inaugurato nel 2012 già sottodimensionato rispetto alle esigenze del territorio”.