Sono oltre mezzo milione i tamponi rapidi effettuati in tre mesi in Emilia-Romagna nelle 829 farmacie aderenti da Piacenza a Rimini. Esattamente 531.318 i test effettuati, di cui il 3% (16.092) è risultato positivo, con paziente asintomatico. Dalle successive verifiche con tampone molecolare effettuate di cui è già noto il risultato, sono 12.197 i positivi confermati, vale a dire il 2,3% sul totale dei test rapidi eseguiti.

La campagna di screening era nata per chi vive il mondo della scuola, i loro familiari e altre categorie più a rischio, che potevano e possono accedere al test in maniera gratuita, ma successivamente è stata allargata anche a tutti gli altri cittadini, a cui però viene richiesta una compartecipazione della spesa. E oltre un quinto dei tamponi effettuati, più di 117mila, sono stati eseguiti a partire dall’1 febbraio proprio con questa modalità, cioè da cittadini che per verificare l’eventuale positività al virus hanno usufruito del prezzo calmierato di 15 euro concordato dalla Regione e dalle associazioni dei farmacisti.

In termini assoluti, il territorio con più tamponi rapidi effettuati è stato quello dell’Ausl di Bologna (168.657 test, di cui il 2,6% positivi al test rapido), seguito dalla Romagna (122.350, 3,3% di positività), poi Modena (75.572, 3,8%), Reggio Emilia (43.007, 3,1%), Parma (42.139, 2,8%), Ferrara (38.589, 3,1%), Piacenza (21.922, 2,5%) e infine Imola (19.082, 2,9%).

Per quanto riguarda invece il dato rapportato alla popolazione, in media in regione hanno effettuato il tampone 12 cittadini ogni 100 assistiti dalle Ausl: l’Azienda sanitaria con la frequenza più alta è stata quella di Bologna (arrotondabile a 16 ogni 100 assistiti), seguita da Imola (14), Modena (11), Romagna (11), Ferrara (10), Parma (9), Reggio Emilia (8) e Piacenza (7).

Oltre al 22,2% di tamponi utilizzati da chi ha scelto a proprie spese di testarsi, i rimanenti sono stati eseguiti, sempre in autosomministrazione dagli studenti (27,3% del totale, pari a 145.053), loro familiari, inclusi i nonni non conviventi (203.851, il 38,4%), personale scolastico (51.926, 9,8%), e via via alle altre categorie che potevano accedere gratuitamente all’autosomministrazione: i farmacisti convenzionati (2.059, lo 0,4% del totale), le persone con disabilità (2.410, 0,5%), i loro conviventi (2.724, 0,5%), i caregiver familiari (1.050, 0,2%), gli educatori, allenatori e istruttori (3.222, 0,6%) e i volontari del Terzo settore (1.264, 0,2%).