Rimini, 26 ott. – Sul territorio gestito da Hera il 90% della raccolta differenziata si traduce in recupero e riciclo, grazie a oltre 200 impianti di riciclo materiali.

La multiutility presenta oggi a Ecomondo, il salone della Green economy organizzato a Rimini da Italian Exhibition Group (la società nata dalla fusione delle Fiere di Rimini e di Vicenza), i dati del 12esimo report “Sulle tracce dei rifiuti”.

Il territorio servito è “in largo anticipo sugli obiettivi europei” precisa l’amministratore delegato Stefano Venier, “siamo 10 anni avanti e non ci accontentiamo, esplorando nuove strade”. Anche quella degli Ecogames per migliorare ulteriormente, e divertendosi, la differenziata. La pandemia, aggiunge, “non ha avuto un effetto particolarmente significativo, la gente ha mantenuto le sue abitudini e stando più a casa ha dedicato maggiore attenzione alla selezione del rifiuto”. Il claim di Hera – prosegue Venier – è “lasciare il segno non l’impronta” e per “dare gambe all’economia circolare serve la partecipazione di tutti”. Cosa che si ottiene garantendo “trasparenza e reputazione”.

La raccolta differenziata è al 65,3%, con punte dell’85%, e il 90% viene recuperato, per circa 300 chili di materiale per ogni cittadino: più nel dettaglio 69 chili di verde, con 23 impianti di recupero; 63 di carta, con 22 cartiere; 70 di organico, con 10 impianti; 42 di vetro, con cinque impianti di recupero; 23 di legno, nove; quattro di ferro, 20; infine 35 di plastica con 122 impianti di recupero. Per circa 19.000 lavoratori coinvolti. Il tasso di riciclo dei rifiuti urbani, continua l’ad, è al 55%, quello degli imballaggi al 73%, mentre il rifiuto urbano che va in discarica ammonta al 3% rispetto alla media italiana del 23%, “grazie all’impiantisitica a valle”.

Nello stand di Hera a Ecomondo, infine, non possono mancare le ormai tradizionali opere d’arte legate al progetto Scart e dedicate quest’anno al regista Federico Fellini e ai suoi film.