Sono gravi le conseguenze del maltempo, soprattutto in Romagna.

Il Sillaro, tracimando, ha causato due rotte dell’argine: la più grande si è verificata a Massa Lombarda (Ravenna), dove in via Merlo – a valle di Portonovo -, sono in corso da l’altro ieri le operazioni di chiusura. A Faenza l’esondazione del Lamone ha provocato l’allagamento nell’area Borgo Durbecco e della zona esterna dell’abitato, nella parte pedecollinare. Osservata speciale, al momento, la zona di Bagnacavallo,che rientra tra le situazioni più critiche per l’evolversi degli allagamenti.

Castel Bolognese un signore di 80 anni è deceduto travolto dall’acqua mentre in bici percorreva una zona interdetta alla circolazione, dopo la fuoruscita del Senio. Due i dispersi per una frana che si è abbattuta su un’abitazione, a Fontanelice.

Numerose le evacuazioni: la più significativa a Faenza, 500 persone, poi Castel Bolognese e Conselice, circa 60 ciascuna, più altre con numeri inferiori.

Nel ravennate, a Faenza, come detto, per l’esondazione del Lamone è allagata la zona esterna dell’abitato, nella parte pedecollinare, e in città a Borgo Durbecco.

A Bagnacavallo la piena del Fiume Lamone che si è riversata nelle campagne di Boncellino ieri mattina sta scendendo verso valle, riempiendo il bacino di laminazione dell’area Redino e coinvolgendo i canali di scolo di Bagnacavallo e Traversara. La Protezione civile è attualmente al lavoro in particolare presso la zona delle Fonti di Tiberio per la “sacchettatura” necessaria a proteggere l’abitato di Bagnacavallo. Non sono al momento previste ulteriori evacuazioni ma la cittadinanza è invitata a restare in casa, evitare spostamenti non necessari e, nelle zone maggiormente critiche, rimanere ai piani alti delle abitazioni.

A Conselice a seguito della rottura del Sillaro proseguono le operazioni di soccorso e assistenza nelle zone allagate, con priorità per la messa in sicurezza delle persone. L’estensione della zona allagata è molto vasta e prosegue il censimento delle abitazioni e fabbricati allagati in collaborazione con il Comune di Imola.

Il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio, sta intanto arrivando a Bologna, da dove partirà per un sorvolo sulle zone maggiormente colpite insieme alla vicepresidente Priolo.

Prosegue nel frattempo il monitoraggio della situazione causata dalle abbondanti precipitazioni.

Tutta la macchina della protezione civile continua a essere attiva con il Cor regionale aperto dalla scorsa notte a Bologna, così come le Sale operative unificate attivate dalle prefetture delle provincie di Bologna, Ravenna, Modena, Reggio Emilia e Forlì Cesena.

Lo stesso i Centri operativi comunali, oltre ai volontari, i Vigili del fuoco, con mezzi e uomini arrivati anche da altre regioni, esercito e forze dell’ordine, polizia locali. Riuniti stamattina sia il Centro coordinamento soccorsi dalle Prefettura di Ravenna, in sede permanente unificata con il Centro operativo comunale, che quello di Bologna.

L’impegno delle istituzioni

Il presidente Bonaccini, che ha annullato gli appuntamenti di ieri ed oggi, segue la situazione in tempo reale insieme alla vicepresidente con delega alla Protezione civile, Priolo, e al sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi, entrambi questa mattina al Cor di viale Silvani a Bologna.

“Poco fa ho sentito al telefono la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ringrazio per la vicinanza che ha espresso all’Emilia-Romagna e alle comunità colpite- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Insieme alla vicepresidente Irene Priolo, siamo in contatto costante con il Governo e la Protezione civile, e siamo già al lavoro per chiedere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale: faremo tutto ciò che serve per garantire assistenza e sostegno alle persone coinvolte, per i danni e le conseguenze del maltempo che si è abbattuto sulla nostra regione, in particolare la Romagna

“Siamo vicini alle persone e alle comunità colpite- ribadiscono Bonaccini Priolo– e vogliamo fare tutto ciò che serve per loro. Così come esprimiamo le nostre condoglianze per la persona deceduta, stringendoci ai familiari. E il grazie va ai sindaci e a tutti coloro che da ore e ore si stanno adoperando per portare aiuto a chi ha bisogno e sta gestendo evacuazioni e misure di emergenza”.

Sono 183 i volontari dei Coordinamenti di PiacenzaReggio EmiliaBolognaFerraraForlì-Cesena Rimini che stanno hanno raggiunto le località più colpite. I referenti delle colonne mobili delle Regioni Marche, Toscana, Lombardia, Veneto e Liguria stanno svolgendo sopralluoghi con i tecnici dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, per attivare squadre e mezzi di supporto in particolare nel ravennate.

La situazione meteo

Nella fascia pedecollinare, la pioggia caduta al suolo ha toccato in varie stazioni oltre 200 millimetri, superando i livelli di allarme e i massimi storici mai registrati. Il fiume Senio e il Lamone hanno fatto registrare in alcune sezioni livelli al colmo, prossimi al massimo misurabile dagli strumenti esistenti.

Nel ravennate, a Casola Valsenio si sono registrati 174,8 millimetri; a Monte Albano 185 millimetri.  A Monte Romano, nel bacino del Lamone, 135 millimetri con tempo di ritorno di 47 anni. Nella sezione di Trebbio, 193 millimetri di pioggia.

La nuova allerta

Permane allerta rossa fino alla mezzanotte di oggi nelle aree centro orientali della regione, in particolare nel bolognese e in Romagna, a causa degli estesi allagamenti presenti e delle criticità idrauliche e idrogeologiche. Sul resto della regione, allerta arancione sull’Appennino riminese; gialla nell’Appennino tra Reggio e Modena, nella pianura modenese e nel ferrarese.

L.F