Il Teatro Diego Fabbri di Forlì riapre il sipario al pubblico, agli artisti e al grande spettacolo dal vivo con il progetto APeRTure. Il primo protagonista a calcare le assi del palcoscenico forlivese, giovedì 29 ottobre alle 21, sarà Simone Cristicchi con la pièce “Esodo”, in cui l’artista racconta una pagina dolorosa della storia d’Italia, una complessa vicenda del nostro Novecento mai abbastanza conosciuta, e se possibile resa ancora più straziante dal fatto che la sua memoria è affidata non a un imponente monumento ma a tante, piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.

Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante: il Magazzino n. 18. Un magazzino che conserva sedie, armadi, materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli, ogni bene comune nello scorrere di tante vite interrotte dalla storia e dall’Esodo: con il Trattato di Pace del 1947 l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero, davanti a una situazione dolorosa e complessa, di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane.

In questo racconto, tra parole e immagini, vengono rievocate le difficoltà, la paura, l’insicurezza, e la nostalgia che tutte queste persone hanno affrontato.