Imola è al centro del mondo con il Gp di Formula 1 che questo weekend accende l’autodromo Enzo e Dino Ferrari e tutta l’Emilia-Romagna ne risente, con un indotto da 230 milioni di euro. Camper, camion, menu a tema, bandiere, striscioni: la città è ‘vestita’ e pronta a raddoppiare gli abitanti (da 70mila). Poi birrette e panini con la salsiccia, piadine e pistoni roventi: non solo quelli in pista, ma anche sulle colline a suon di grigliate, visto che questo è pure il nome del gruppo di ’ultras’ della mitologica Curva Tosa. Un gruppo di ragazze, ieri in piazza Matteotti, si mette in posa con lo striscione definitivo, rilanciato dal presidente della Regione Stefano Bonaccini: “Winning in Imola is the goal. So eat lasagna and take the pole” , che, tradotto dall’inglese, si legge “Vincere a Imola è l’obiettivo, dunque mangiate lasagne e prendete la pole position”.

Benvenuti sul Santerno. Benvenuti al primo Gran premio dal 2006, l’anno dell’ultima vittoria di Michael Schumacher. “Obiettivo 130mila presenze”, è il sogno di Gian Carlo Minardi, papà della storica scuderia di Faenza e ora a capo di Formula Imola, la società che gestisce il circuito di proprietà del Comune di Imola per conto di Con.Ami, un consorzio-cassaforte di 23 municipi a cavallo tra Imola, Faenza e la Toscana. “L’Emilia-Romagna è la vera Motor Valley mondiale – ragiona proprio Bonaccini  –. E’ come se i grandi motori tornassero a casa dopo un lungo viaggio. L’attesa è stata lunga, ma ne è valsa la pena. Siamo tornati ufficialmente in calendario e ci saremo per 5 anni. Siamo l’unica regione che porta il nome di una strada e siamo anche gli unici che ospiteremo in pochi mesi un Gp di Formula Uno, il Motomondiale e il Mondiale Superbike”.

Re Charles in città

Ieri in città c’erano già i campioni. Charles Leclerc, per esempio, s’è fatto viziare al ristorante San Domenico (due stelle Michelin) dallo chef Max Mascia. L’uovo in raviolo, primo piatto icona di Nino Bergese e della cucina italiana, in questi giorni è un must: tutti i team principal lo assaggeranno con Stefano Domenicali, imolese ora a capo del circus, in casa Ferrari invece il tuorlo coronato da burro di malga e tartufi cementa lo spirito di squadra.

Le parole di Minardi

“Dopo sedici anni il Gp avrà un bel ritorno per tutta l’Emilia-Romagna, gli hotel sono pieni da Bologna a Cesena – spiega Minardi –. Sarà il primo Gp con pubblico dalla pandemia, abbiamo un piano per afflusso e deflusso, grazie alle forze dell’ordine e ai servizi di sicurezza c’è un’ottima organizzazione”. Quattrocento persone sorveglieranno il circuìto, come si dice qui in Romagna, e ci sarà pure una zona senza voli per evitare disordini da droni. Segno dei tempi.

“L’autodromo di Imola è la mia vita, è la mia casa – dice ancora Minardi –. Non è un caso che l’Emilia-Romagna abbia le sedi di due team, Ferrari e Alpha Tauri. Se devo sgranare un ricordo, beh, penso subito all’aprile 1985: qui facemmo la nostra terza gara in F1, la prima in casa, c’erano così tante bandiere Minardi che ho capito che in F1 potevamo proprio starci”. Il resto è storia dell’automobilismo: il quarto posto di Martini nel ’91 con la Minardi-Ferrari, il sesto di Barbazza nel 1993. E poi, nei Gp prima griffati San Marino e ora Emilia-Romagna – Made in Italy, scorrono i nomi degli eroi dei motori: Prost, Senna (e quel primo maggio di tragedia nel 1994), Alesi, Raikkonen, Alonso, Hamilton. Domenica è tutto sold out, ma per domani e sabato ci sono ancora biglietti disponibili.

L’orgoglio del Sindaco

Oggi potrebbe essere di nuovo la Ferrari a vincere, galvanizzata da una partenza sprint. Come nel 2006: “Imola è pronta con tutti gli altri comuni del territorio, abbiamo previsto tanti eventi in centro storico, poi c’è il commercio, i bar, i ristoranti, una mostra su Simoncelli in Rocca – dice Marco Panieri, sindaco 31enne di Imola –. E’ il Gp del pubblico ritrovato, lo celebreremo alla grande anche con il sorvolo delle Frecce Tricolori, simbolo di unità nazionale”. Poi, dal cassetto dei ricordi, Panieri ripensa a quei giorni da bambino in giro col nonno, tra allestimenti, grigliate fumanti, tifosi stranieri (quanti tedeschi) e italiani raccolti in un tempio pagano di benzina e scintille: “Le prove, la preparazione del tracciato, gli sguardi dalle reti, questo è il colore di Imola – continua Panieri –. Siamo pronti”.

Non solo gara

Non solo la gara ma anche tutto ciò che ne concerne sarà presente a Imola. Infatti prosegue il ricco calendario di iniziative che il Comune di Imola ha organizzato e promosso, in collaborazione con le associazioni di categoria, nella settimana dal 18 al 24 aprile, pensate per i turisti ed anche per gli imolesi, per offrire a tutti momenti di intrattenimento e l’opportunità di vivere la città con una nuova veste. Il tutto nell’ottica di creare un legame saldo fra il Gran Premio di F.1 in autodromo e le attività economiche della città ed in particolare del centro storico.

 

Fonte: Resto del Carlino

L.F