Il Teatro della Fabbrica delle Candele di Forlì ospiterà, dal 23 al 25 settembre, la seconda edizione del Festival di monologhi “Essenza di Prodigi-Città di Forlì”. L’evento è organizzato da “Fo_Emozioni” in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Forlì.

Il Monologo teatrale è una tecnica narrativa  interpretata da una sola persona. Questa forma teatrale racconta pensieri, esistenze, impressioni, ricordi, emozioni e idee. Non prevede interazioni in scena, se non con se stessi. Tuttavia, deve attivare un legame con il pubblico, per creare un’atmosfera di meraviglia.
Per il festival sono in programma cinque monologhi interpretati da attori provenienti da ogni parte d’Italia. Gli artisti sapranno coinvolgere il pubblico con guizzi di raffinata ironia e spaccati di intenso turbamento, portando gli spettatori in luoghi inaspettati, per incontrare anime che non potranno dimenticare.

L’ASSOCIAZIONE

“FO_EMOZIONI” è l’Associazione delle 11 Associazioni Teatrali Forlivesi (in convenzione col Comune di Forlì). Queste credono che il valore dell’unione di tutti i Gruppi abbia una valenza positiva e sia importante come percorso storico fatto da essi stessi per il loro radicamento nel territorio e per una articolata progettualità permanente e con un occhio attento alle nuove generazioni.

Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero di cellulare 348 932 6539 oppure scrivere all’indirizzo email grandimanovreteatro@gmail.com
Biglietto d’ingresso 8 euro, ridotto 5 euro (Under 26 e soci Fo_Emozioni).
Tutti gli spettacoli andranno in scena sia per il pubblico sia per gli artisti nel completo rispetto delle norme di sicurezza vigenti.

IL PROGRAMMA

Venerdì 23 settembre, ore 21.00

Associazione Lu.Pa. – Maratea (PZ) – presenta:
Federico De Luca in “Come ho conosciuto Rosario Livatino”
Un ragazzo, che potrebbe essere ognuno di noi, in giro per la Sicilia s’imbatte in un monumento, dimenticato lungo una strada. È dedicato al giudice Rosario Livatino (1952-1990). Lì, vuoi per un caso straordinario o per mero gioco teatrale, c’è un uomo che gli racconta tutto ciò che c’è da sapere su quel magistrato, quel “giudice ragazzino”, fiore delicato della Sicilia civile reciso e distrutto dal cancro mafioso.
A fianco alla vicenda umana e professionale di Livatino, ci viene raccontata anche la storia di un reietto, il pastore di capre Roberto. Roberto vive nella periferia sociale dell’isola, in uno squallore e abbandono da cui, per atroce paradosso, solo il clan mafioso della sua zona sembra dargli la possibilità di uscire. Ma a che costo?
Lo spettacolo vuole giocare sul tema del doppio, per raccontare con semplicità la drammatica dualità delle terre povere e abbandonate dallo Stato: o buono o cattivo, o santo o dannato, o ucciso o assassino. Non c’è via di scampo per i nostri personaggi. In entrambi i casi sono  vittime dello stesso male. La messa in scena è essenziale: un attore, un seggio e pochissimi oggetti di scena. La luce divide e crea gli spazi della narrazione, scandendone il ritmo insieme alla musica.

Sabato 24 settembre, dalle ore 20.00

Compagnia dell’Eclissi – Salerno – presenta:
Roberto Lombardi in “Detto e ridetto”
Non esiste un grado zero della scrittura: la parola contiene sempre un seppur minimo grado espressivo, insieme all’informazione che veicola.
Queneau, nei suoi “Esercizi di stile”, fa esplodere la forma, portandola, in un crescendo giocoso e altamente retorico, ad annullare ogni illusoria pretesa contenutistica.
Se in musica le variazioni su tema sono diffusissime, essendo l’arte musicale pura forma, in letteratura sono assai meno note: le Variazioni su un commendatore di Flaiano, alcuni Pastiches di Proust, i Delitti esemplari di Aub e pochi altri esempi oltre all’imprescindibile testo di Queneau.
Ancor meno note, le traduzioni di Giorgio Caproni di nove delle novantanove variazioni degli Esercizi.
Questo monologo è di “Esercizi di stile”, una rilettura e riscrittura. Con pochi elementi di scena, che spostano l’accento su un nuovo stile, tono, figura retorica, genere, lo spettacolo offre un crescendo di ilarità, invenzione linguistica, che lascia lo spettatore avvinto. Uno spettacolo di 50 minuti senza un attimo di tregua, giocato sul suo ritmo incalzante.

SenzaConfine Teatro – Fasano (BR) – presenta:
Annalisa Cervellera in “Malala”
La storia è quella di Malala Yousafzai, giovane attivista pakistana, e della sua lotta per la libertà e per l’istruzione femminile.
Lo spettacolo vuole ripercorrere alcuni eventi salienti della vita di Malala Yousafzai, per accompagnare il pubblico alla consapevolezza di quanto ognuno di noi possa essere artefice di un cambiamento importante per rendere il mondo migliore. La scelta di un’interprete giovanissima (Annalisa Cervellera ha appena sedici anni) è dettata dalla volontà di restituire al pubblico quella semplicità e freschezza con cui Malala ha sfidato tabù e convinzioni sbagliate, diffuse e radicate nel suo paese in nome della libertà. La scenografia, semplice ed essenziale, riporta a un luogo indefinito.  L’attrice nello spazio scenico si muove idealmente da Birmingham alla valle dello Swat, in un continuo flusso spazio-temporale sulla scia dei ricordi. Altro elemento protagonista della scena sono i libri: simbolo di istruzione, cultura, saggezza e crescita. Il testo si muove su un doppio binario: quello della narrazione e del racconto dei fatti e quello della reviviscenza in cui l’attrice vive e respira dando anima e voce a una delle vicende più emblematiche e significative della storia delle donne. Uno spunto di riflessione continuo che scorre rapidamente e che lascia una morale chiara ed essenziale: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”

Domenica 25 settembre, dalle ore 18.00

Teatro Finestra – Aprilia (LT) – presenta:
Gianni Bernardo in “La casa dei silenzi”
Gianni Bernardo propone un monologo, da lui stesso scritto e diretto, liberamente ispirato a “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello. Lo spettacolo, con oltre 100 repliche, è un lavoro prodotto dalla Compagnia Teatro Finestra, pensato e scritto per “vivere il teatro”. Una nuova, suggestiva messa in scena, la storia arricchita di nuove pagine, reinventata in un luogo “immaginifico” che coniuga realtà e fantasia, memoria e immaginario. Teatro di narrazione fatto di sfumature, di dettagli, di odori, di ascolto. Nel rievocare “L’uomo dal fiore in bocca”, Gianni Bernardo reinventa quel piccolo gioiello della letteratura italiana. Lo smembra in parte per poi ricostruirlo in un testo complesso e giocoso, adoperando in alcuni momenti il caldo e musicale dialetto pantesco. La scenografia, semplice ma d’effetto. La recitazione convincente, dotata di un dinamismo scenico conferito da battute che accattivano immediatamente il publico senza lasciare spazio a possibilità di distrazioni. Uno spettacolo che non manca di stupire, coinvolgere, commuovere, divertire.

I Cattivi di Cuore – Imperia – presenta:
Chiara Giribaldi in “Madame Chrysanthème”
La sera del 17 febbraio 1904 il debutto di “Madame Butterfly” del maestro Giacomo Puccini fu un fiasco clamoroso. Perché? Col pretesto di scoprirne le ragioni, l’autrice-attrice ci narra, in chiave moderna e brillante, la vera storia di Cio Cio San e del suo sfortunato amore per Pinkerton, passando per un’esilarante carrellata delle più famose eroine del melodramma, dalla Traviata di Verdi alla Tosca dello stesso Puccini.