“Sulla fibromialgia siamo in estremo ritardo. Sollecitiamo la Regione Emilia-Romagna a promuovere percorsi formativi per i medici di medicina generale in modo da migliorare la competenza per una diagnosi precoce della patologia”. Lo affermano in una nota i parlamentari Jacopo Morrone e Elena Raffaelli e il consigliere regionale Daniele Marchetti.

“Risale al 2009 la richiesta da parte del Parlamento europeo alla Commissione e al Consiglio di organizzare una strategia comunitaria per il riconoscimento della fibromialgia come patologia e di incoraggiare gli Stati membri a migliorare l’accesso alla diagnosi e ai trattamenti, promuovendo una raccolta dati. Tuttavia l’attività della nostra Regione per il riconoscimento della fibromialgia come patologia sembra essersi fermata al 2018, con la produzione delle ‘Linee di indirizzo per la diagnosi e trattamento della Fibromialgia’. Servono, al contrario, una campagna di sensibilizzazione, l’istituzione di una commissione tecnica su questa patologia e la creazione di specifici centri di riferimento ospedalieri.

A livello nazionale la sindrome non rientra nell’elenco delle malattie croniche per le quali è prevista l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria, nè risulta definito e condiviso uno specifico percorso assistenziale. Di qui, il senso di abbandono da parte dei pazienti, accresciuto dall’emergenza Covid che ha impedito loro di essere sottoposti a visite e prestazioni sanitarie a causa della sospensione delle attività ambulatoriali non urgenti”.