C’erano oltre 150 persone al Circolo Polisportiva Massese per la presentazione della candidatura di Daniele Bassi alle prossime elezioni amministrative: tante, più delle sedie disponibili, a dimostrazione di un rinnovato entusiasmo per una politica fatta di ascolto, dialogo, partecipazione e solidarietà.

Volontariato, giovani, imprese, mondo del lavoro: la serata è iniziata con un susseguirsi di testimonianze che hanno raccontato questi cinque anni di vita vissuta in rapporto all’Amministrazione comunale, condividendo ciascuno i propri stimoli per continuare l’avventura insieme alla lista di centro sinistra “Massa Lombarda per Daniele Bassi sindaco”.

Per ultimo, l’intervento del candidato, che ha subito messo in chiaro un principio “indisponibile a qualsiasi compromesso” e ribadito “Sono antifascista e chiedo, a chiunque non condivida questo valore, di non votarmi. Certi principi devono essere chiari in maniera inequivocabile, perché è da questi principi che dipende l’operato di un’Amministrazione e la coesione di una comunità”.

“Per guidare una città – continua – è necessario a volte tornare bambini. Perché per i bambini la propria città corrisponde al mondo intero, e questo deve fare un sindaco: deve alzarsi ogni giorno e rimboccarsi le maniche per capire cosa può fare per migliorare questo mondo. Essere sindaco significa vivere i rapporti con le persone non come un fardello, ma come una gioia, come un privilegio da custodire. Significa essere presenti, ad ogni ora, per cercare di risolvere un problema, per studiare un nuovo progetto, per sviluppare un’idea. Io e la mia giunta in questi anni abbiamo cercato di dare sempre il massimo, confrontandoci e mettendoci in discussione continuamente, ma sempre con un obiettivo preciso, che è quello di mettersi al servizio del prossimo, della comunità”.

Non sono mancati i riferimenti alla politica fuori dai confini massesi: “Abbiamo visto cosa succede quando si affida l’amministrazione di una città a persone improvvisate, a gente che crede che la politica sia un gioco da poter affrontare senza la benché minima esperienza o preparazione. Lo abbiamo visto a Roma, ma lo stiamo vedendo anche molto più vicino, con l’esempio di Imola. Ebbene io sono convinto che la politica, se messa in pratica con responsabilità, sia ancora la più nobile delle arti, perché in essa si racchiudono le speranze e le aspettative delle persone. E proprio al sindaco spetta il compito più delicato, perché è il sindaco l’ultimo anello di congiunzione tra il popolo e lo Stato centrale; ma questo rapporto funziona solamente se si ha l’umiltà, e soprattutto la volontà, di metterci la faccia, di continuare incessantemente a incontrare chiunque bussi alla porta del Comune, senza distinzione di sesso, di età, di etnia o di appartenenza politica. Essere sindaco è l’esperienza più gratificante che possa esistere, perché ogni mattina ti svegli sapendo che stai facendo qualcosa di costruttivo per gli altri, non per te stesso”.

Non è mancata un’analisi della società di oggi: “Qui a Massa Lombarda abbiamo sempre sostenuto la coesione sociale, con determinazione, così come con determinazione abbiamo cercato di rendere ostile il territorio a chi delinque. Decoro urbano, riqualificazione delle infrastrutture, sostegno alle famiglie e alle aziende, sostegno al mondo dello sport e al volontariato. Sono tutti pilastri che reggono lo stesso monumento, che è quello della nostra dignità e del nostro benessere. Ecco che noi vogliamo continuare su questa strada, tenendo sempre presente che il cambiamento è in atto costantemente, e che questo cambiamento va indirizzato, sostenuto e agevolato. Questo comporta prendere decisioni, che possono non piacere a tutti a volte, ma che sono sempre prese con cognizione di causa e mai improvvisando o pensando di favorire interessi personali. Ci sono segnali allarmanti nella nostra società: si respira un’aria sempre più pesante di intolleranza, di odio immotivato, di pregiudizio. Noi non siamo così e non lo saremo mai”.

“Parlare alla pancia della gente, come fanno certi politici, è sicuramente più semplice che parlare alla testa – ha concluso Bassi -. Ebbene, a costo di essere impopolari, noi preferiamo parlare alla testa, perché è questo che merita Massa Lombarda”.