“Da adesso è guerra aperta”. Così il sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi ha commentato la mossa della collega di Imola, Manuela Sangiorgi, che presiede il Con.Ami dopo lo strappo di giovedì pomeriggio, quando ha nominato, pur mancando il numero legale, ma appellandosi all’articolo 114 del Testo unico per gli enti locali, il nuovo presidente del Consorzio, Stefania Forte e Sara Cirone in rappresentanza dell’area faentina, Luciano Pirazzoli e Giulio Cristofori.

La seduta di giovedì 17 arrivava dopo quella che la sindaca Sangiorgi aveva convocato ma aveva disertato. Pur mancando il numero legale, alla seduta era presente solo un sindaco quello di Castel del Rio, Alberto Baldazzi, e alcuni in diretta telefonica che, dopo la decisione del primo cittadino di Imola si sono appellati alla mancanza del numero legale. Il comma dell’art. 26 dello statuto Con.Ami prescrive che malgrado il Capitale finanziario del Consorzio sia posseduto in maggioranza dal Comune di Imola (il 65%), le votazioni, per risultare valide, devono contemplare almeno il 70% delle quote di partecipazione e la metà dei Comuni presenti.

La sindaca Sangiorgi si è però appellata all’art. 2369 del Codice Civile. “Una scelta non azzeccata -dicono dai 22 Comuni soci del Con.Ami- perchè quella norma del Codice si applica per le Società per Azioni e non per i Consorzi, come il caso del Can.Ami”. “Da qui in avanti sarà guerra” ha detto lapidario il sindaco di Faenza uno dei Comuni con il maggior capitale all’interno di ConAmi dopo Imola. Da domani si parlerà attraverso gli avvocati”.