Si arricchisce di un nuovo tassello il progetto di riqualificazione del Mulino Scodellino di Castel Bolognese (Ravenna). E’stata infatti inaugurata oggi la “Corte del mulino”, edificio vicino al mulino utilizzato originariamente come stalla, che da anni versava in condizioni di degrado e oggi invece è uno spazio di circa cento metri quadri in cui sono stati ricavati sale e spazi a disposizione di cittadini e visitatori, rassegne e iniziative.

Il mulino, oggi di proprietà del Comune, con questa nuova struttura impreziosisce la sua offerta, visto che oltre a generare interesse in chi è interessato a studiarne il funzionamento, ospita già visite guidate, concerti, spettacoli, cinema estivo, iniziative storico culturali. I lavori di ripristino, durati circa cinque mesi, sono stati resi possibili grazie a un finanziamento del GAL (Gruppo d’Azione Locale) ‘L’Altra Romagna’,attraverso fondi regionali  pari a 150 mila euro.

“Dove c’era un edificio pericolante e degradato, che rischiava di diventare un serio problema per la comunità di Castel Bolognese- ha sottolineato Bonaccini– oggi abbiamo un centro culturale aperto a cittadini e turisti. Merito dei volontari, del GAL e del Comune, che la Regione ha sostenuto, perché questo tipo di interventi di riqualificazione rappresentano la strada giusta per preservare la nostra storia, valorizzare il territorio e offrire nuovi spazi culturali, senza ulteriore consumo di suolo. Attraverso progetti che hanno anche un alto valore ambientale. Infine, un’altra dimostrazione dei risultati che si possono raggiungere quando lavorano insieme pubblico, privato e associazionismo”.

Molto soddisfatto anche il sindaco di Castel Bolognese, Luca Della Godenza, che ha voluto evidenziare come questa riapertura sia dovuta all’impegno di tanti: “Desidero ringraziare tutte le persone che in questi anni hanno lavorato per rendere il Mulino Scodellino un centro di aggregazione di socialità e cultura per tutta la comunità di Castel Bolognese, e in particolare l’ex sindaco Daniele Meluzzi, l’assessore alla cultura Giovanni Morini, il presidente Bonaccini, il GAL”.

 

Il Mulino Scodellino

L’origine del Mulino Scodellino risale alla fine del XIV secolo, è l’ultimo mulino in mattoni – operativo fino a una trentina d’anni fa – tra i tanti che per secoli hanno regolarmente funzionato lungo il Canale dei Mulini. Poi l’abbandono. Fino al 2009, quando la nascita dell’associazione Amici del Mulino Scodellino, che oggi gestisce la struttura, la stretta collaborazione con gli uffici comunali e il sostegno da parte della Regione Emilia-Romagna hanno avviato un percorso di risanamento.

Dapprima, a partire dal 2015, l’amministrazione comunale è intervenuta per il consolidamento strutturale e la messa in sicurezza in chiave antisismica, con un investimento di 350 mila euro (di cui 175 mila finanziati dalla Regione) poi con la riqualificazione dell’area esterna e interna grazie all’associazione Amici del Mulino Scodellino. Il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, impegnato in questi anni in una complessa attività lungo i quasi 50 chilometri del canale volta a garantirne la sicurezza anche in caso di piena, ha poi investito più di 100 mila euro per istallare nei pressi dell’area cortilizia un impianto idroelettrico da circa 20 KW. Infatti, nei pressi del Mulino l’acqua compie un salto di quattro metri, condizione ideale per la produzione elettrica.

Infine, nel 2016 è stata riattivata la vecchia macina, in collaborazione con il Mulino Naldoni di Faenza.

La riqualificazione dell’area non si è ancora del tutto conclusa: nei prossimi mesi il mulino sarà coinvolto nel progetto “Ciclovia del Senio”, un nuovo percorso ciclabile volto a valorizzare il paesaggio fluviale e naturalistico dell’area, percorso per il quale sono stati investiti 620 mila euro, di cui 380mila provenienti dalla Regione Emilia-Romagna. La pista ciclabile, che per lunghi tratti affianca l’argine del fiume Senio, collegherà il Mulino Scodellino al centro urbano e oltre, sviluppandosi lungo i sentieri che durante la seconda guerra mondiale erano segnati dalla Linea Gotica./CC