L’emergenza per il Covid-19 ha causato la chiusura temporanea di diverse attività. Teatri, cinema, discoteche, ristoranti, bar, stabilimenti balneari si sono ritrvati all’improvviso con la serranda abbassata e le porte chiuse. Per chi opera in questo settore i disagi non mancano e in attesa delle indicazioni da parte del governo su come agire nei prossimi mesi, molti stanno già pensando a come sarà il proprio lavoro dopo la riapertura. Abbiamo chiesto ad alcuni rappresentanti delle attività della Romagna come si immaginano il post emergenza.

Patrick Baldassari

Patrick Baldassari (gestore Bagno Paparazzi)
“Noi stiamo effettuando tutte le manutenzioni necessarie per farci trovare pronti non appena si potrà riaprire. Appena il governo ci dirà le modalità e le regole da rispettare le metteremo in pratica. Ci è dispiaciuto molto restare chiusi in queste settimane ma comprendiamo che si è trattato di una decisione presa per tutelare la salute di tutti. Abbiamo visto le proposte che circolano in rete dedicate alla futura organizzazione degli stabilimenti balneari. Si parla molto delle barriere in plexiglass ma mi sembra complesso da mettere in pratica per diversi motivi, tra cui l’eccessivo caldo, ma non solo. Penso ad esempio alle giornate con vento forte o in caso di burrasca. Resisterebbero queste barriere? Noi siamo pronti a mettere in pratica tutte le misure pur di riaprire. Misure che non riguardano solo ombrelloni e lettini, ma anche i bar e ristoranti, dove sarà possibile mantenere il distanziamento ed effettuare la sanificazione”.

Gianluigi Casalegno (titolare Hotel La Reunion)

Gianluigi Casalegno

“Il turismo non finirà. Certamente le aziende dovranno essere aiutate, ma dobbiamo aprire, piano piano ma dobbiamo farlo. Noi siamo pronti ad accogliere i turisti e lavoriamo per dare loro un ambiente pulito e sicuro. In Romagna gli spazi non mancano, tutti possiamo coesistere e goderci le vacanze in sicurezza. Si possono mettere ombrelloni e lettini più distanti, offrire servizi in modo diverso. Non penso certo al plexiglass. Chi parla di barriere in plexiglass nelle spiagge non conosce l’argomento! Dovremo impegnarci per igienizzare tutti i locali e garantire il rispetto della distanza di sicurezza, io sto già pensando a come assicurare ai miei collaboratori e ai turisti il massimo della sicurezza. Possiamo dotarci di mascherine da consegnare ai nostri clienti. Inoltre, alla reception possiamo limitare i contatti con le persone. I documenti, ad esempio, ce li possono mandare via mail o WhatsApp, oppure per quanto riguarda le colazioni ci possiamo attrezzare per consegnarla in camera”.

Nicola Zanardi

Nicola Zanardi (Bologna-Ferrara Fiere)
“Per non fermarci totalmente stiamo puntando sulle ‘fiere virtuali’. Probabilmente il settore degli eventi e dei convegni sarà uno degli ultimi a riprendere la sua normalità e per non stare in silenzio troppo a lungo abbiamo cercato di trovare nuovi strumenti nell’ambito digitale. Puntiamo su un prodotto interattivo che potrà essere usato anche in futuro insieme agli eventi più tradizionali”.

 

Andrea Fox Guidi (general manager discoteca Pineta)

Andrea Fox Guidi (primo da destra)

“Non vedo una luce in questa situazione. È come se il virus fosse entrato in scivolata sul mondo dell’entertainment, lasciandoci a terra. Al momento non sappiamo quando potremo riaprire e in che modalità. Siamo molto dispiaciuti anche perché non si è parlato molto delle difficoltà dei lavoratori del mondo dell’entertainment che staranno a casa senza lavoro per molto tempo”.

 

Gilles Donzellini (titolare ristorante La Campaza)

Gilles Donzellini

“Fino a quando non saranno chiare le disposizioni da rispettare nella cosiddetta fase 2 noi facciamo fatica a pensare a come organizzarci per il futuro. Per predisporre un nuovo assetto servono maggiori informazioni, che possano aiutare le attività a stabilire se aprire, che investimenti fare e per quanto. Non appena avremo tutte le informazioni noi saremo pronti ad aprire, per fortuna non abbiamo un problema spazi, poiché possiamo contare su un locale molto grande”.

 

Matteo Castellari (presidente Mokador)

Matteo Castellari

“Possiamo cogliere da questa emergenza uno stimolo a guardare a nuove opportunità e

rinnovate strategie. Noi per non fermarci abbiamo cercato di focalizzarci su settori che ci hanno permesso di proseguire il nostro lavoro, come l’attività online. Nei bar il distanziamento sarà alla base per una futura riapertura e ci organizzeremo per questo. Tutto il personale, inoltre, sarà dotato dei dispositivi di protezione individuale necessari”.

 

 

A sinistra Domenico Medri

Domenico Medri (titolare bar pasticceria Tazza d’oro Lugo)

“Sicuramente nei prossimi mesi ci saranno diversi cambiamenti nel modo di lavorare e nei metodi del servizio. Noi cercheremo di adattarci a tutte le esigenze e disposizioni per affrontare al meglio la situazione. Sicuramente per il mondo della ristorazione, come bar e ristoranti, sarà difficile impostare barriere come quelle in plexiglass di cui si parla ora. Ci organizzeremo per garantire il distanziamento a tutti i clienti e fare così un servizio in sicurezza”.

 

Ruggero Sintoni (direttore artistico Accademia Perduta/Romagna Teatri)

Ruggero Sintoni

“Credo che dare opinioni adesso su come e soprattutto quando riaprire possa creare molta confusione. Noi ci stiamo organizzando, come indicato dalla legge, per mettere a disposizione degli spettatori che avevano comprato il biglietto per uno spettacolo un voucher valido per un anno, che potranno ritirare non appena termineranno le restrizioni sugli spostamenti. Spero che in futuro non ci siano aperture dei teatri con spettatori contingentati, perché sarebbe una follia. Possiamo infatti tenere più lontani gli spettatori, la cui salute deve comunque essere tutelata, ma come facciamo con i ballerini o gli attori? In queste settimane si è parlato molto del teatro in streaming, ma lo trovo quanto di più lontano possa esserci dal teatro. Quest’ultimo è caratterizzato dal rapporto tra artisti e spettatori e tra gli stessi spettatori e con lo streaming questo legame non c’è più. Credo sia una cosa che non fa bene al teatro”.

 

Claudia Casali

Claudia Casali (direttrice Mic Faenza)

“Ci siamo subito attivati con lo smart working e il lavoro da remoto. Per tenere compagnia agli appassionati stiamo usando i social. Ogni martedì, ad esempio, proponiamo un laboratorio didattico. Siamo in attesa di capire quando il museo potrà riaprire. Abbiamo molto spazio e potremo far entrare gli utenti con ingressi contingentati. Ci stiamo inoltre organizzando per le mostre che erano in programma per i prossimi mesi. Speriamo di poter proseguire la mostra su Picasso fino a fine maggio e ci piacerebbe mantenere le esposizioni previste come quella del Premio Faenza e su Alfonso Leoni. Resta un punto di domanda su Argillà”.

Maurizio Roi

“Il settore dello spettacolo, come il teatro, i concerti, i cinema, ha chiuso per primo e probabilmente aprirà per ultimo. La chiusura di questi mesi ha purtroppo causato molte difficoltà, a partire dai lavoratori. Alcuni provvedimenti importanti sono già stati adottati nel decreto Cura Italia, ma ne servono ancora per tutelare tutti i lavoratori. Quando arriverà il momento dell’apertura sarà fondamentale avere delle disposizioni certe per farlo in sicurezza. Bisogna impostare delle regole che tutelino la sicurezza di lavoratori e pubblico, come ad esempio la sanificazione degli ambienti, come rispettare le distanze di sicurezza”.