Con l’avvicinarsi dell’estate si fanno sempre più intensi gli studi di strategie per far ripartire il turismo, soprattutto in riviera. La Regione Emilia-Romagna sta mettendo a punto le linee guida e i protocolli su tutte le misure indispensabili per consentire agli operatori turistici e al commercio di riaprire in sicurezza.

“Lo sforzo comune sarà quello di garantire una ripartenza sicura con soluzioni adeguate per gli stabilimenti balneari, i servizi alberghieri e turistico-ricettivi, la ristorazione e i pubblici esercizi- spiega l’assessore regionale a Turismo e Commercio,Andrea Corsini-. Stabiliamo regole precise, frutto di una concertazione con tutti i soggetti interessati, dai quali abbiamo avuto grande disponibilità a trovare un accordo e volontà di far ripartire le attività che danno lavoro e identità al nostro territorio. In tempi brevi dobbiamo arrivare alla definizione di protocolli per affrontare la situazione assolutamente inedita che coinvolge tutti i settori dell’economia e della vita quotidiana e per far ripartire turismo e commercio. Le tempistiche saranno decise dal Governo, ma noi lavoriamo per farci trovare pronti. Va garantita la sicurezza della salute di clienti e personale, e l’impresa, se rispetta i protocolli, deve poter lavorare ed essere sgravata da responsabilità che non gli sono proprie”.

Le spiagge fino al 18 maggio restano intanto chiuse al pubblico, mentre sono permesse le attività di manutenzione degli stabilimenti balneari. Una scelta, quella di vietare ancora l’accesso alle spiagge, che non è piaciuta alla Lega Romagna. “Incomprensibile la decisione del governatore dell’Emilia-Romagna – attaccano i parlamentari della Lega Jacopo Morrone e Elena Raffaelli-. Chilometri di litorali romagnoli permettono alle persone di camminare senza assembramenti in piena sicurezza. Ormai siamo tutti a conoscenza delle precauzioni anti-contagio da assumere, quindi non c’è più neppure quella scusa. Le proibizioni di Bonaccini, quindi, non possono che essere ricollegate a quel miope dirigismo tipico del dna di una certa sinistra, estranea, oggi più che mai, alla realtà drammatica che stanno vivendo imprenditori, lavoratori e cittadini”.

“La Regione è al lavoro per arrivare al meglio alla riapertura delle spiagge in sicurezza, ormai speriamo imminente – spiega la consigliera regionale Pd riminese Nadia Rossi -. Una riapertura che non può prescindere dal servizio dei bagnini di salvataggio, indispensabile tanto ieri quanto oggi per una vacanza davvero safety”. Per la consigliera l’ipotesi di una riduzione del numero delle torrette di salvataggio, attraverso l’ampliamento della distanza tra una struttura e l’altra è “da archiviare, il personale addetto a vigilare ciò che accade in mare e sulla battigia, chi presta soccorso a chi è in difficoltà, non può essere ridimensionato solo sulla base di proporzioni matematiche, pensando a un’affluenza sulle spiagge che, realisticamente, sarà ridotta rispetto al consueto”.

“L’estate è vicina e il Governo deve prontamente recepire il contributo che arriva dalla nostra Regione e concedere così agli imprenditori il tempo necessario per prepararsi al meglio e rodare l’organizzazione delle proprie attività – aggiungo il sindaco di Ravenna Michele De Pascale e l’assessore al Turismo Giacomo Costantini -. Anche per questo riteniamo che le aperture debbano essere necessariamente previste nel mese di maggio. Ravenna ha 36 chilometri di costa con oltre 200 stabilimenti balneari ed il maggior rapporto tra spiagge libere e spiagge concessionate. Da questa grande risorsa viene generato un indotto vitale, non solo a livello economico ma anche sociale: l’Amministrazione comunale di Ravenna si adopererà in tutti i modi per garantire il miglior servizio anche nelle spiagge libere”.