Sono poco meno di 52.000 le domande arrivate in Regione Emilia-Romagna per ottenere il contributo per l’affitto, a seguito del bando chiuso il 9 aprile scorso. Il dato, si precisa da viale Aldo Moro, è ancora provvisorio, perché le domande devono essere valutate dai Comuni, ma “fotografa l’attuale fabbisogno di contributi espresso da tutto il territorio, in base al quale viene effettuato il riparto delle risorse”. Con il Fondo affitti 2021, infatti, è stato introdotto un unico criterio di assegnazione delle risorse destinate ai distretti, che tiene conto delle domande effettivamente presentate per indirizzare le risorse in base a dove è più concentrato il fabbisogno. A disposizione dei Comuni ci sono nel complesso 11,6 milioni di euro e sono previste due graduatorie: una per persone o famiglie con un Isee annuo fino a 17.154 euro; l’altra per chi ha un Isee fino a 35.000 euro e ha subito una diminuzione del reddito di almeno il 20% durante il lockdown. A livello provinciale, le risorse sono così distribuite: a Bologna andranno 3,5 milioni di euro a fronte di 15.731 domande; a Modena due milioni per 8.975 domande; a Parma 1,1 milioni per 4.882 domande; a Reggio Emilia 1,1 milioni per 4.886 domande; a Rimini 870.779 euro per 3.902 domande; a Ravenna 870.779 euro per 3.902 domande; a Piacenza 719.000 euro per 3.222 domande; a Forlì-Cesena 867.432 euro per 3.887 domande; a Ferrara 578.883 euro per 2.594 domande. Destinatari dei contributi sono le persone o le famiglie in difficoltà economiche per perdita del lavoro, cassa integrazione o mobilità, lavoratori precari o stagionali che hanno subito un taglio dell’orario di lavoro e chi ha redditi molto bassi.

Per ottenere il contributo per l’affitto è richiesta la cittadinanza italiana o di uno Stato Ue, mentre per i cittadini extra Ue è richiesto il permesso di soggiorno. Servono inoltre la residenza o il domicilio in Emilia-Romagna e un regolare contratto di affitto in regione. Il bando prevede inoltre che in caso di calo del reddito possano chiedere il contributo anche gli inquilini Erp: da questo punto di vista, le domande sono circa il 4% del totale. “Dobbiamo frenare l’aumento delle diseguaglianze a causa della pandemia- afferma la vicepresidente della Regione, Elly Schlein- per questo lo sforzo che stiamo facendo nel mettere in campo queste misure è doppio. Dobbiamo sostenere le fragilità che già conoscevamo e che rischiano di acuirsi e, al contempo, dobbiamo intercettare, fin da subito, i nuovi bisogni che stanno emergendo. E sono proprio i Comuni a raccontarci storie di nuove povertà che ci spingono ad innovare tutti i nostri strumenti di supporto, adattandoli per ricavare risposte su misura dei diversi bisogni, come abbiamo fatto anche con questa misura di sostegno al pagamento dell’affitto di casa, mettendo a disposizione una nuova piattaforma regionale digitale per le domande ed effettuando il riparto sul fabbisogno effettivo. La casa è un diritto e un bene primario e va garantito tutto il sostegno possibile”.